L’iniziativa rientra nel programma Ufficiale per la Commemorazione del Centenario della Prima Guerra Mondiale – PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

CALENZANO SI RACCONTA CON LA GRANDE GUERRA – UNA GRANDE MOSTRA CON CIMELI – REPERTI – DOCUMENTI – RICOSTRUZIONI – I BISNONNI DELLA TRINCEA – IL LOGO DELL’ARTISTA GALEAZZO AUZZI

Il cinema è sempre stato il diario più attento dei grandi avvenimenti. Due furono le pietre miliari che meglio raccontano il periodo oscuro della GRANDE GUERRA . Si risale addirittura al cinema muto nato da poco ad inizio secolo e fu proprio il grande “ Charlie Chaplin “ a comporre le musiche del film “ Scharlot Soldato “ che rischiò di non essere mai proiettato per le incertezze del periodo bellico. La pellicola racconta la guerra, la vita in trincea, con satira e comicità “ amara “ come sapeva recitare il grande artista francese, mettendo in luce tutti gli ingredienti negativi della “ grande Guerra “ come appunto un diario dal 28 giugno 1914 al 11 novembre 1918.E chi non ricorda invece la grande Anna Magnani nel Film la “ Sciantosa “ del 71′ e la canzone “ O’ Surdato ‘Nammurato “ scritta da Aniello Califano e musicata da Enrico Cannio proprio nel 1915 che descrive la tristezza di un soldato che parte per il fronte e che soffre per la lontananza della donna di cui è innamorato .

A distanza di 100 anni dalla proclamazione di quel conflitto che coinvolse prima l’Europa, poi tutto il mondo, Calenzano ( FI ) quasi a celebrare un piccolo ma significativo tassello di quel mosaico di sangue , vuole ricordare i suoi caduti, vuole raccontarsi in una mostra antologica, ricostruttiva, storica e didattica attraverso le immagini ormai ingiallite e scolorite dei primi scatti fotografici in bianco e nero o virati a seppia dalla lastre fotografiche dell’epoca , di coloro che dettero la loro vita per gli ideali della propria patria. Un grande anniversario che sopratutto i giovani non hanno mai sentito parlare in modo dettagliato se non dalle pagine del libro di storia come un capitolo di una materia da studiare per prendere un bel voto. L’Italia entrò in questo vortice di guerra negli anni d’oro della “ bella epoque” tra luci e suoni di meravigliose scoperte tecniche come la corrente elettrica, il motore a scoppio, i grandi transatlantici, gli aerei, gli Zeppelin. Tutta l’Europa sprofondò in un inferno di fango, piombo e sangue per quattro lunghi anni interminabili che avrebbero inghiottito senza pietà milioni di giovani vite e inflitto piaghe indelebili per coloro che tornarono vivi dai campi della strage. Il Novecento iniziò in quell’inferno di quella inutile strage piena di inganni. Ecco quindi la rassegna di Calenzano una delle poche rassegne allestite fuori dai teatri della Guerra e cioè Trentino, Veneto, Piemonte che è promossa dal Comune di Calenzano con l’organizzazione della Associazione Turistica e firmata ancora una volta da Agostino Barlacchi. Si terrà presso il Centro espositivo ST.Art di Via Garibaldi dal 15 febbraio al 28 marzo 2015 e che vede il prologo dai “ NONNI E I BISNONNI DELLA TRINCEA “ con una meticolosa ricerca effettuata da Igino Fanciullacci della Biblioteca di Calenzano si conoscerà coloro che partirono e coloro che non tornarono mai più . Tale ricerca si approfondirà grazie alle famiglie che ricercando quelle testimonianze lasciate nel cassetto dei ricordi per 100 anni si potranno conoscere quei 100 giovani , tanti erano come il centenario che ci divide da quei grandi EROI mai dimenticati di tutto il comprensorio di Calenzano. La mostra prosegue con reperti, mezzi militari, plastici, modelli, soldatini antichi prodotti in quegli anni da fabbriche ormai scomparse per testimoniare il fatto del giorno con gli eserciti che vi parteciparono. Una sezione toccante e particolare sarà quella dello “ SPECCHIO DEI RICORDI “ Saranno messe in mostra quelle cartoline postali affrancate e spedite a casa dai soldati per far sentire e conoscere la propria vita di guerra e sarà proprio uno specchio a rivelarne i loro messaggi. Poi quel piccolo filo di congiunzione coi familiari troppe volte si interrompeva non per ragioni logistiche ma perché quel soldato era caduto in battaglia o in trincea. E sarà proprio la TRINCEA la protagonista della mostra con la ricostruzione di una porzione di queste dove il pubblico sarà protagonista di un tempo senza tempo. E ancora oggetti, costruiti e manipolati per ingannare quel tempo che non passava mai della notte o del giorno che si fondevano insieme al gelo, freddo, o caldo asfissiante; dagli accendini a pietra focaia , ai vasi ricavati dai bossoli dei proiettili degli obici o dei cannoni , ai piatti in alluminio. Poi il vestiario povero ma dignitoso, gli elmetti Adrian così fini da poterci cuocere un po’ di minestra, e gli oggetti della Croce Rossa per il soccorso con barelle in legno per ospitare quei poveri corpi martoriati dagli attacchi all’arma bianca la “ BAIONETTA “ altra protagonista di questa guerra. Rarissime uniformi originali, gli strumenti dei chirurghi , i medicamenti. Saranno coinvolti all’esposizione Associazioni civili e d’Arma , collezionisti, L’Associazione Filatelica Fiorentina con cartoline di estrema rarità ed è stato invitato anche L’esercito con materiali didattici e storici.

Il logo della mostra è stato creato e descritto dall’artista fiorentino Galeazzo Auzzi il pittore dei Papi, dei “Fochi di S. Giovanni “ del Palio del Calcio Storico , che lo ha interpretato in tre elementi fondamentali non su tela ma con tecnica ad “affresco “ con il filo spinato, i ruderi, il sangue e i tre colori della bandiera italiana.

Una mostra per ricordare quei soldati nella storia ma sopratutto per riflettere se i massacri apparentemente lontani sono ancora vicini riportati alla luce con i conflitti di oggi non da una semplice cartolina postale come un tempo , ma quotidianamente da un telegiornale di informazione in tempo reale in prima serata nell’attesa di un bel film sulla…. “GRANDE GUERRA “ il capolavoro di Mario Monicelli interpretato da Vittorio Gasman e Alberto Sordi .

Il coordinatore Agostino Barlacchi

Il Presidente A.T.C.  Niccolò Taiti

“Immagini tratte da cartoline originali inviate dal Fronte – Coll. Circolo Filatelico Fiorentino”