CENTRO ESPOSITIVO ST.ART – Via Garibaldi, 7 Calenzano
sabato 14 maggio 2016, ore 18
Ingresso libero
Performance | Chille de la balanza
AMEDEO LANCI IO SONO PITTORE PITTORE
con Claudio Ascoli Sissi Abbondanza e Marco Bianchini Monica Fabbri Matteo Pecorini Stefano Orlandini
L’ingresso è libero, ma la prenotazione vivamente consigliata: tel. 055 6236195, mail info@chille.it.
Ultimi giorni per poter vedere al Centro espositivo ST.ART in via Garibaldi, 7 a Calenzano, RIGORE E PASSIONE, straordinaria mostra antologica del pittore AMEDEO LANCI, a cura di Anna Laffi, Rossella Tesi e Tommaso Raveggi: 70 dipinti, oltre a disegni e grafica in un percorso di 1.400 mq.
Un evento speciale è previsto nel penultimo giorno di apertura della mostra, che chiuderà domenica 15 maggio.
I Chille de la balanza, la compagnia teatrale con sede a San Salvi negli spazi dell’ex-manicomio della città di Firenze e che ha condiviso gli ultimi anni creativi di Lanci (memorabili le collaborazioni nella trilogia della Vita Kamikaze – Macerie – Paure, il grande progetto in Friuli su Pasolini e La Libera Repubblica delle Arti e delle Culture con la coniazione della moneta Salvino) presentano sabato 14 maggio alle ore 18 una performance teatrale itinerante intitolata “Amedeo Lanci: io sono Pittore Pittore”.
Nell’occasione sarà naturalmente possibile visitare l’esposizione.
Il titolo riprende quanto l’Artista amava ripetere: “io sono Pittore Pittore”, quasi a voler sottolineare in un periodo di crescente confusione la necessità di essere comunque…Pittore!
In scena, guidati da Claudio Ascoli e Sissi Abbondanza, amici personale dell’Artista, Marco Bianchini, Monica Fabbri, Stefano Orlandini e Matteo Pecorini.
Nell’evento, i Chille restituiranno un aspetto poco noto di Lanci: quello di atipico scrittore (alla Lanci!) e osservatore-castigatore dei costumi dell’attuale società. I testi lanciani provengono da LATTACCO, un libretto di annotazioni, aforismi, imprecazioni che Lanci pubblicò in proprio (quattordici numeri che vanno dal marzo ’93 al febbraio 2008) e da PIETRE ANTICHE DI REMOTO COLORE, parole dal 1968 al 1980 che spesso svelano un’ inaspettato poeta: “Dipingo e vedo quell’erba di grano, muover come la voce di fanciulle: mi giunge. Muove allo stesso modo il mio lavoro con ciuffi di grafica e piccole note. Vorrei sentir suonare il mare con una gigantesca ‘puntina’ che solca le onde. Riuscire a non dimenticare lo stillicidio del sudore.”
Assolutamente diverso il clima che si respira ne LATTACCO: “Voglio diventare sordo. Cara Firenze non ti posso più ascoltare, le tue strade le tue piazze sono piene di gente disperata e rumorosa. Non vivono, sono bocche da soldi. (…) Caro Giotto andiamo ancora in qualche convento per un pentolone di pasta e fagioli. Qualche signore intelligente ci farà ancora sentire importanti. (…) Invoco i marmi e le belle pietre di Firenze per donarmi la saggezza e aiutarmi a dipingere sempre.”
Appuntamento quindi a Calenzano al Centro espositivo ST.ART in via Garibaldi, 7 sabato 14 maggio ore 18: un’occasione da non perdere per ritrovare l’anima e l’Arte di un pittore straordinario.
Così in catalogo Cristina Acidini presenta l’Artista: “…È un universo visivo senza pace e in perenne creazione, sul punto di assumere forme che spesso, invece di raggiungere una definizione naturalistica, si fermano sulla soglia e riprendono a sciogliersi e a squadernarsi in astratti ritmi grafici e chiaroscurali. A certi quadri vien quasi spontaneo attribuire una componente sonora. (…) Ed è proprio nei profili sinuosi delle chitarre dalla vita stretta, disarticolate in segmenti allusivi, che la pittura di Amedeo Lanci si spinge a manifestare una sensualità inattesa e perfino sorprendente. (…) Può parere che Lanci abbia eletto a modello ideale per il suo punto di partenza il carnale e provocatorio Violon d’Ingres di Man Ray, del 1924. Di fronte a questa pittura potente si può solo riconoscere, una volta di più, la carica inesauribile di Amedeo Lanci e delle tendenze artistiche delle quali è stato interprete e testimone”.