“LA GRANDE GUERRA LA MEMORIA, LA STORIA E GLI ORRORI DEL CONFLITTO”

UNA GRANDE RASSEGNA PER CONOSCERE GLI EROI DELLA TRICEA – DOCUMENTI – OGGETTI – LA PARTECIPAZIONE DELL’AERONAUTICA  MILITARE  CON L’AEREO BLERIOT– LA CROCE ROSSA – GLI ALPINI – LA GUARDIA DI FINANZA – LA MARINA MILITARE – I CARABINIERI – I VIGILI DEL FUOCO – L’ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE – L’ISTITUTO FARMACEUTICO MILITARE – LA RICOSTRUZIONE DI UNA TRINCEA

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catalogo-A4-ESECSarà una macchina tipografica  del 1915 il primo elemento  che incontreremo alla mostra “LA GRANDE GUERRA la Memoria, la Storia, e gli orrori del conflitto”, che si terrà a Calenzano promossa dal Comune di Calenzano ed organizzata  dall’Associazione Turistica con il Patrocinio del Ministero della Difesa, Regione, Provincia e Comune di Firenze ed il coordinamento di Agostino Barlacchi.

 Quella macchina proveniente dal Museo Conti si chiamava “ pedalina “ perché  funzionava azionando  un pedale   e stampava un foglio  per volta . Una macchina come questa stampò i trecentocinquantamila  volantini che Gabriele D’Annunzio  fece scendere  dal cielo di Vienna  con un messaggio   di impatto  ed efficace  da lui scritto ed un secondo  ancora più forte  da Ugo Ojetti  il 9 Agosto  1918  quasi a suggellare  la fine della prima Guerra Mondiale  ed esortare il popolo austriaco  alla pace.

La rassegna  per l’alto contenuto storico ,didattico, e per la vastità  di presenze   è stata inerita  nel programma ufficiale  della Commemorazione  del Centenario  della Prima Guerra Mondiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ha ricevuto l’alto onore del Patrocinio del MINISTERO DELLA DIFESA.  Sarà come sfogliare un libro  dei ricordi e della storia di quel conflitto inutile  e senza senso da quei due spari di Sarajevo contro l’Arciduca  Francesco Ferdinando erede al trono d’Austria  e di sua moglie,  costarono dieci milioni di vittime. Capitoli salienti  per ricordare quel 1915  quando l’Italia  scivolò  in quel vortice  di follia  della prima Guerra. Con i suoi “ragazzi del 99′ “ così chiamati perché allora avevano  appena 16 anni , impauriti, sconvolti con il cuore gonfio dal grande impegno che gli era stato affidato  di ribellione  contro gli invasori anche in cambio della propria  vita. I treni stracolmi  verso il fronte , verso quelle cime delle Alpi o negli altopiani del Carso o del Piave per essere collocati   in trincea per anni con la sola  consolazione di poter scrivere o farsi scrivere a casa ciò che accadeva  tanto lontano , poi il silenzio per sempre per coloro che morivano. Uno dei capitoli più toccanti  in mostra è intitolato  “ I NONNI E BISNONNI DELLA TRINCEA “  con lo “ SPECCHIO DEI RICORDI “  per rivedere quegli scritti, quei messaggi  pieni di ansia  che verranno portati alla luce  dopo tanti anni di oblio. Da una attenta e meticolosa  ricerca   durata anni da Igino Fanciullacci  della Biblioteca del Comune di Calenzano  sono riemersi i nomi dei 168 ragazzi che non fecero più ritorno  a Calenzano degli ottocentocinquanta  partiti. Una ricerca  tratta dai “faldoni “  dei certificati di morte  dei documenti dell’archivio Comunale. E fra questi c’era anche un ragazzo mingherlino dai lineamenti partenopei della frazione di Settimello : il suo nome Pietro Parigi  che rimase ferito gravemente ad un braccio dall’esplosione di una granata  in un’azione sul Carso. Tornato in patria riprese il suo lavoro di incisore del metallo ma dovette abbandonarlo  per la sua menomazione. Si rivelerà poi il più grande incisore artista del 900′ con le sue opere che si possono ammirare ancora nel Museo di S. Croce a Firenze. Cartoline, francobolli, rarissimi annulli postali delle regie poste  dell’esercito, le cartoline sottoposte alla”censura “  sono portati dall’ ASSOCIAZIONE FILATELICA FIORENTINA  , ed ancora gli oggetti della trincea, gli accendini creati dai dadi dei cerchioni dei camion  militari , i portasigarette creati a mano dalle bande stagnate delle lattine di scatolette di sardine messi a disposizione dal Museo degli ALPINI.

Il visitatore sarà proiettato indietro di un secolo quando si troverà di fronte all’ospedale ricreato  sotto una tenda da campo  originale della CROCE ROSSA MILITARE insieme ad una ambulanza ippotrainata. Gli strumenti dei chirurghi  per amputare,  per curare, gli estrattori di pallottole e schegge, i medicinali  per far calare le febbri  dovute a infezioni, malaria, tifo,  i camici, i bauli di lenzuola, coperte, cotone idrofilo, bende in una sala operatoria ricreata dell’epoca. La prima divisa bianca delle Crocerossine simulacro – simbolo inviato dal corpo della CROCE ROSSA che immetterà nel percorso una Mostra nella Mostra con  foto inedite tratte  dagli Archivi dell’Ufficio Storico Provinciale e dall’Archivio Natiello-Colosimo dal titolo “ Il vero volto  della Guerra “ e che sono sempre state in  prima linea al fianco dei soldati al fronte. Le barelle della MISERICORDIA DI FIRENZE che servivano per trasporto feriti che tornavano dal fronte delle città di origine. I medicinali che venivano usati a cura dell ‘ISTITUTO  FARMACEUTICO  CHIMICO MILITARE  dal chinino  per le febbri, al laudano per sedare i dolori in piccole bottigliette da asporto e cassette mediche.

Poi  un esemplare di grande impatto storico il “ BLERIOT “  aereo del 1909 inviato da L’AERONAUTICA MILITARE   dal Museo Storico di Vigna di Valle. Tale aereo è lo stesso con il quale Louis Bleriot il 25 luglio 1909  compì la trasvolata della manica da  Calais a Dover in 32 minuti e successivamente  venne utilizzato dall’Aviazione  Francese  per bombardare  le linee nemiche  al fronte ed essendo il velivolo così leggero  che le granate venivano lanciate con le mani.

Per i mezzi terrestri  ci ha pensato il MUSEO STORICO DI MANTOVA   e di Prato. Nel 1915 il Corpo Vigili del Fuoco faceva parte del Genio e i mezzi antincendio  venivano adoperati per  spegnere gli incendi nelle retrovie  e nella case civili e qui  vedremo un camion 15 Ter  adibito come trasporto autoscala.  Ed ancora la MARINA MILITARE CON IL MODELLO DEL Mas  di Rizzo ,e la GUARDIA DI FINANZA  che riveste un ruolo fondamentale perché furono proprio due Finanzieri che  spararono  i primi due colpi  della prima guerra mondiale. Tutte le sezioni sono animate  da scene con mezzi militari  e soldatini prodotti negli anni stessi della grande guerra e quindi antichi di un secolo . Due fabbriche di nome Lineol  del 1906 con sede a  Brandeburgo  e l’altra  Elastolin del 1904 di Ludwisberg nei pressi di Stoccarda iniziarono a documentare in miniatura tutto ciò  che era al fronte . Furono riprodotti tutti i corpi come gli  Italiani, Francesi, Tedeschi, Americani, Austriaci, in scala grande di 10 cm e i ragazzi di allora  giocavano  rievocando quella guerra  senza fine da dimenticare. In mostra molte di queste scene  ricostruiranno momenti salienti di vita in trincea o in battaglia. A proposito di trincea anche l’allestimento della mostra sarà ambientato in un percorso di guerra con vetrine  che immetteranno in una porzione di trincea ricreata dalle SCENOGRAFIE BARBARO di Calenzano. Non è stata tralasciata neppure l ‘importanza della cartografia  dei teatri di guerra italiani  con riprese aeree dai tele obbiettivi  di spionaggio  delle postazioni nemiche a cura dell’ ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE. Ma una grande  importanza  nelle trasmissioni l’ebbero anche  gli animali adoperati in tempo di guerra : dai piccioni viaggiatori con dispacci e messaggi, ai colombi fotografi in volo, ai cani da trincea con tanto di  maschere antigas , ai muli che ebbero un ruolo fondamentale nel trasporto di pezzi di artiglieria ; questo settore fotografico è curato dal  gruppo SATOR di Calenzano. I Carabinieri saranno presenti con cilmeli storici che riassumeranno il ruolo delicatissimo del Corpo  tutore degli Italiani.  Partecipa alla rassegna anche la sezione di TECHE RAI con  seguenze dell’epoca inededite e  il giornale LA NAZIONE di Firenze farà conoscere come titolalava  in quei tre anni. Il  Museo delle Poste e Telecominicazioni di Roma sarà presente con due cimeli della trincea , un telefono da campo e  un telegrafo . Bellissimo e significativo il logo della mostra creato in esclusiva dall’artista Fiorentino GALEAZZO AUZZI  pittore dei Papi , dei Pali storici del Calcio Fiorentino e  dei Fochi di S. Giovanni con la tecnica ad “affresco “ murale con un  fante italiano che suona la carica in un muro intriso fra il disegno di un tricolore e di un filo spinato. Alla Mostra partecipa anche la Rai con  filmati tratte dalle  “Teche “ che verranno proiettati in mostra.

Una sala con video dell’epoca completeranno la mostra  che racchiude un secolo di storia , di curiosità , e di interrogativi  rimasti per tanto tempo nel cassetto dei sentimenti e della memoria  con il monito che le guerre sono sempre inutili anche per coloro che le vincono. E’ giusto quindi rendere omaggio  a coloro  che donarono la loro giovane vita  per gli ideali della propria patria di qualsiasi nazione fossero in cambio della libertà  e della democrazia  che  le future generazioni di oggi ne possono godere. Il grazie va ai BISNONNI DELLA TRINCEA eroi indimenticabili.

Info Associazione Turistica Calenzano 055 0502161